Hai presente quel momento in piena notte, quando il silenzio della casa amplifica ogni pensiero?

Tutto dorme, ma tu no.

Non è un’insonnia come le altre: è un dialogo silenzioso con la tua parte più profonda, un film che si ripete. Rivedi le scelte che hai fatto, le strade che non hai preso, le parole che non hai detto.

E una domanda, sempre la stessa, ti stringe il petto: “Come sono arrivato/a qui?”.

Di giorno è più facile. Ci sono le cose da fare, le scadenze, il rumore del mondo che copre quella voce. 

Funzioni, fai tutto quello che devi: sorridi, lavori, ti prendi cura degli altri. 

Vista da fuori, la tua vita sembra andare persino bene.

Ma poi cala la notte. 

E la voce torna.

È il sussurro che ti chiede se la vita che stai costruendo con tanta fatica è davvero quella che la tua anima desiderava. 

È il dubbio che ti assale quando vedi la passione spegnersi in una relazione, o quando il lavoro che un tempo amavi è diventato solo un dovere.

È la nostalgia di una versione di te che da qualche parte, in un tempo lontano, sapeva esattamente cosa voleva. Una versione che sognava, che non aveva paura, che sentiva di poter toccare il cielo.

Dove è finita quella persona?

Il vero problema non è il dubbio: è la solitudine che provi nel sentirlo. 

Pensi di essere l’unica persona al mondo a sentirti così, un’isola in un mare di persone che sembrano avere tutto sotto controllo.

E così, non ne parli con nessuno. 

Come potresti spiegare che vorresti cambiare tutto, senza però sapere cosa cambiare? Che ti senti immobile, anche se da fuori sembri andare avanti?

Questa sensazione è un segnale. 

Ti sta dicendo che la storia che ti hanno raccontato, quella per cui devi “tenere duro”, “accontentarti”, “essere ragionevole”, è solo un programma. 

Un programma che ora è diventato troppo stretto per te.

Hai provato a cambiarlo: forse hai letto libri, hai cercato risposte in corsi, consulenze, hai sperato che un giorno, magicamente, qualcosa scattasse. 

Ma non è successo. 

Perché la trasformazione non è un’idea che si impara, è un’esperienza che si vive.

E soprattutto, non è un viaggio che si fa da soli.